Fonte: https://ilfattostorico.com/2018/03/03/due-guanti-da-boxe-romani-scoperti-a-vindolanda/
Nel sito archeologico di Vindolanda, gli archeologi hanno scoperto due eccezionali guanti da boxe in cuoio, probabilmente gli unici esemplari di epoca romana sopravvissuti. Risalgono al 120 d.C. e sono così ben conservati da poter essere ancora indossati; uno di loro conserva addirittura l’impressione delle nocche del suo antico indossatore.
Vindolanda si trova a sud del Vallo di Adriano, vicino alla città di Hexham (Inghilterra). Fu un forte di truppe ausiliarie, oggi famoso per la quantità di ritrovamenti di oggetti personali e militari lasciati dai soldati e dalle loro famiglie circa 2000 anni fa.
I guanti sono simili a fasce imbottite di cuoio, piuttosto che ai guantoni da pugilato odierni. A differenza di quelli attuali, erano disegnati per proteggere solo le nocche durante l’impatto. Al loro interno dei materiali naturali, come dei rotoli di cuoio, ne attenuavano i colpi. Patricia Birley, l’ex direttrice del Trust Vindolanda che li ha studiati, ha dichiarato: «Per quanto ne sappiamo, non ne sono mai stati trovati altri esemplari nell’Impero romano. È sempre molto emozionante scoprire qualcosa che si conosce attraverso altre fonti – dipinti murali, vasi… – ma vederlo dal vivo è qualcosa di unico, si impara molto di più. Per esempio, il più grande dei due guanti era stato riparato. È quel tocco umano che si può notare solo con l’oggetto davanti». La boxe antica, sia greca che romana, è ben documentata: nell’esercito romano si praticava la boxe per migliorare il combattimento e la forma fisica, e includeva gare con gli spettatori. «Ho visto i guantoni romani scolpiti nelle statue di bronzo, nei dipinti e nelle sculture, ma avere il privilegio di trovarne due di vera pelle è qualcosa di assolutamente speciale», ha detto il direttore degli scavi, Andrew Birley.
Una scoperta del genere è estremamente rara. Il cuoio dei guanti si sarebbe già dovuto decomporre dopo 2.000 anni, eppure in questo caso è sopravvissuto poiché sepolto in un ambiente privo di ossigeno. Gli archeologi hanno trovato i guanti sotto al pavimento di calcestruzzo di un forte romano, dove prima vi era una loro caserma di cavalleria abbandonata da circa 30 anni. I Romani posarono quel pavimento nel 120 d.C. circa, all’incirca nello stesso periodo in cui costruirono il vicino Vallo di Adriano (122 d.C.). Tra gli altri reperti recuperati ci sono delle rare spade complete, pezzi di lega di rame di finimenti per cavalli, scarpe di cuoio, pettini e dadi. I guanti sono ora in mostra presso il Museo di Vindolanda, mentre gli scavi riprenderanno ad aprile. La campagna del 2017 aveva già portato alla luce 25 tavolette romane con dei testi ancora leggibili.