Fonte: http://www.informasalus.it/it/articoli/garattini-meta-farmaci-inutili.php
“Metà dei farmaci in commercio oggi sono del tutto inutili”. È quanto afferma Silvio Garattini, fondatore nel 1963 e direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” secondo cui dei circa 12mila farmaci oggi in commercio andrebbe eliminato il 50%.
L’assunzione di farmaci usati per malattie croniche (come le statine o gli antipertensivi) da parte di pazienti terminali, l’ozono per l’artrite, gli ultrasuoni per i disturbi muscolari, le camere iperbariche usate per disturbi per i quali non ci sono evidenze di miglioramenti, l’abuso degli integratori alimentari, privi di prove di efficacia. Questi alcuni esempi di trattamenti terapeutici inutili citati da Garattini in un’intervista all’Espresso.
Secondo Garattini “la medicalizzazione più spinta è nella diagnostica, perché oggi si prescrivono moltissimi esami ematochimici e funzionali inutili. Non a caso si parla di medicina difensiva, perché il medico dimostra così di aver fatto tutto ciò che era in suo potere per inquadrare quel paziente. L’Italia è tra i paesi in cui si eseguono più Tac e risonanze magnetiche. E lo stesso succede con i test genetici, dove la scoperta continua di nuovi marcatori nel Dna porta a esagerare la prescrizione di test”.
“Siamo vittime della pubblicità – afferma Garattini – e siamo convinti di poter vivere in eterno, evitando qualsiasi rischio di malattia, perché la pubblicità promette cose non vere. A forza di sentire che un certo farmaco serve, ci crediamo davvero. Ma così diventiamo tutti pazienti a rischio”.
Cosa fare dunque per cambiare questa situazione? “Smettere di inventare mongering diseases, cioè malattie che non esistono e che servono solo a vendere farmaci. Avere il coraggio di cambiare l’approccio alle polipatologie, specie nell’anziano, dove l’assunzione anche di 10 farmaci non migliora lo stato di salute perché non sappiamo come i farmaci interagiscono fra loro. E ridare allo Stato un po’ più di potere rispetto alle Regioni, migliorando l’informazione pubblica e rendendola capillare e corretta sin dall’infanzia. Non possiamo guarire tutto con i farmaci, ma buoni stili di vita possono evitare l’impiego di molti farmaci”.