Scritto da: Giulia Rocco
Fonte: https://oggiscienza.it/2016/06/16/prima-donna-spazio/
MULTIMEDIA – Alla fine di un segretissimo addestramento, il suo nome e il suo volto, nell’arco di poche ore, fanno il giro del pianeta, proprio come lei aveva fatto pochi giorni prima a bordo della capsula Vostok 6. Dopo il volo di Gagarin, l’Unione Sovietica consolida il suo primato in ambito spaziale con un ulteriore record. Valentina Tereškova è la prima donna a volare nello spazio ed è la perfetta immagine della propaganda del partito. La grande determinazione, la forte personalità e l’estrazione proletaria sono gli ingredienti perfetti perché questa giovane ventiseienne diventi un’eroina e rappresenti le virtù del comunismo.
Nel 1962 viene selezionata dalla Soviet Air Force insieme ad altre quattro ragazze, le prime della storia a entrare a far parte del corpo sovietico dei cosmonauti. Tra queste sarà solo Valentina a volare nello spazio. In seguito, Sergei Korolev, capo del programma spaziale sovietico, dirà a questo proposito: “le riserve erano più preparate, ma nessuna di loro poteva competere con la Terešhkova. Lei è capace di influenzare le folle, suscita simpatia e sa comparire davanti al pubblico”.
Dopo il suo volo spaziale la Terešhkova diventa ambasciatrice culturale e ricopre vari incarichi politici fino alla dissoluzione dell’Unione Sovietica. Nel 2013, durante il 50° anniversario dalla sua missione spaziale, l’ex cosmonauta dichiara di voler andare su Marte, con un biglietto di sola andata. Nel 2014, alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Sochi, porta la bandiera olimpica.
Dal volo spaziale della Terešhkova si devono aspettare 19 anni per vedere un’altra donna partire per lo Spazio. È la sovietica Svetlana Savitskaya, impegnata nella missione sulla navicella Soyuz T-7 verso la stazione spaziale Salyut 7.