Scritto da: Massimo Rodolfi
Fonte: http://www.primapaginadiyvs.it/liberta-stampa-italia-meglio-lafrica/
Anche quest’anno è stata pubblicata la classifica di Reporters sans Frontiers sulla libertà di stampa nei vari paesi del mondo. L’Italia, che già doveva vergognarsi del suo 73° posto, è stata retrocessa al 77°. Siamo proprio messi bene a libertà di stampa nel nostro paese! Meglio di noi la Moldavia, al 76° posto, e molti paesi africani, come il Benin, il Botswana e il Burkina Faso. D’altronde, se consideriamo che praticamente tutti i media sono spartiti tra pochissimi centri di potere, che non sono di certo timidi nel fare i propri interessi, possiamo già da qui renderci conto che non c’è molto spazio per la libertà di stampa in Italia.
Ovviamente, i professionisti del settore, i direttori e le grandi firme, si sperticheranno nel dire che loro non sono mai stati condizionati nel loro lavoro, e che sono sempre stati liberi di scrivere tutto quello che pensavano. Ma voi vi fidereste di qualcuno lautamente pagato da chi ha grandi interessi nel far andare l’economia e la politica del paese esattamente come gli conviene? Forse non si sentono limitati i nostri giornalisti, e direttori, perché, per essere dove sono, devono essere omologati a prescindere al sistema di interessi che devono abilmente rappresentare.
Dobbiamo anche tenere conto del fatto poi, che al sistema è anche utile avere un dissenso pilotato, visto che i dettami del Nuovo Ordine Mondiale comportano dittature velate da democrazie. Per cui, state pur tranquilli che in Italia, e sicuramente non solo, tutto quello che appare sulla ribalta mediatica e politica, non sfugge alle norme imposte dal sistema. Ciò significa che tutto il dibattito che passa per la stampa, le radio, le televisioni, le aule del parlamento, e i vari luoghi di potere, non metterà mai realmente in discussione gli assiomi fondamentali del potere.
Si parla tanto di crisi economica, banche, finanza debito pubblico, ma avete mai sentito, o letto, un fido bao del potere che citi il signoraggio bancario, come una delle cause che provocano l’indigenza dei popoli? Oppure vi risulta qualche grande testata che provi a mettere in discussione l’utilizzo dei vaccini, così cari alle multinazionali del farmaco? Mai letto qualche articolo che provi a sostenere l’ipotesi delle scie chimiche? Io che mi sono seriamente occupato, nel mio piccolo di questi argomenti, ho visto scagliarsi contro di me, e la mia associazione Riprendiamoci il Pianeta, praticamente tutte le testate nazionali.
Ma perché tanto onore, e tanto spreco di inchiostro se questi argomenti fossero bufale? Eppure ho assistito a un grande impegno nel tentativo di denigrarmi, assieme a tutti coloro che vengono definiti in modo spregiativo complottisti, solo perché ci occupiamo di tematiche scomode per il potere. Menzogne e fango non sono lesinati dagli scribacchini imperiali, per non parlare di quella miriade di cosiddetti troll, che non hanno altra occupazione che passare il tempo cercando di far apparire come dei poveri mentecatti quei pochi che ancora osano alzare la voce contro questo sistema asservito alle multinazionali.
Viva la libertà di stampa! Viva la libertà d’informazione! Sì, però in Burkina Faso…