UE: nucleare addio, ma non oggi

Scritto da: Martina Valentini
Fonte: http://www.valori.it/internazionale/ue-nucleare-addio-ma-non-oggi-11940.html

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L’Europa non ha soldi per smantellare i propri impianti nucleari e per gestire lo stoccaggio delle scorie. E’ quanto emerge da un documento di lavoro della Commissione Europea, pubblicato da Reuters, che fa il punto sul ruolo dell’energia nucleare nel vecchio continente e sulla relativa riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
L’ultima analisi della commissione è stata pubblicata nel 2007, prima del disastro di Fukushima, e ci si aspettava un documento di aggiornamento entro la fine dello scorso anno, ma il report non è ancora arrivato. La Commissione europea non ha voluto commentare il documento inedito ne’ confermare quando il rapporto successivo sarà ufficialmente pubblicato.
Dopo l’incidente in Giappone, la Germania ha reagito annunciando l’abbandono dell’energia nucleare entro il il 2022 e dichiarando di voler basare il proprio approvvigionamento energetico su fonti solari, eoliche, di carbone e gas, e al momento sta lentamente sostenendo i costi previsti per lo smantellamento delle centrali nucleari, ma dai test effettuati si è scoperto che le risorse economiche necessarie per tener fede a quanto promesso saranno molte di più (si prevede una spesa extra di 7,7 miliardi di euro). Dal canto suo la Francia, che gestisce in Europa il numero più importante di impianti nucleari, ha stanziato risorse pari a 23 miliardi di euro per lo smantellamento delle centrali, ovvero meno di un terzo dei 74,1 miliardi di euro dei costi attesi. Attualmente, da quanto si legge nel documento della commissione Ue, solo la Gran Bretagna sembra avere i soldi necessari. La strada verso un approvvigionamento energetico amico dell’ambiente e’ insomma ancora lunga, almeno nel vecchio occidenteL’Europa non ha soldi per smantellare i propri impianti nucleari e per gestire lo stoccaggio delle scorie. E’ quanto emerge da un documento di lavoro della Commissione Europea, pubblicato da Reuters, che fa il punto sul ruolo dell’energia nucleare nel vecchio continente e sulla relativa riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
L’ultima analisi della commissione è stata pubblicata nel 2007, prima del disastro di Fukushima, e ci si aspettava un documento di aggiornamento entro la fine dello scorso anno, ma il report non è ancora arrivato. La Commissione europea non ha voluto commentare il documento inedito ne’ confermare quando il rapporto successivo sarà ufficialmente pubblicato.
Dopo l’incidente in Giappone, la Germania ha reagito annunciando l’abbandono dell’energia nucleare entro il il 2022 e dichiarando di voler basare il proprio approvvigionamento energetico su fonti solari, eoliche, di carbone e gas, e al momento sta lentamente sostenendo i costi previsti per lo smantellamento delle centrali nucleari, ma dai test effettuati si è scoperto che le risorse economiche necessarie per tener fede a quanto promesso saranno molte di più (si prevede una spesa extra di 7,7 miliardi di euro). Dal canto suo la Francia, che gestisce in Europa il numero più importante di impianti nucleari, ha stanziato risorse pari a 23 miliardi di euro per lo smantellamento delle centrali, ovvero meno di un terzo dei 74,1 miliardi di euro dei costi attesi. Attualmente, da quanto si legge nel documento della commissione Ue, solo la Gran Bretagna sembra avere i soldi necessari. La strada verso un approvvigionamento energetico amico dell’ambiente e’ insomma ancora lunga, almeno nel vecchio occidente

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