Scritto da : Massimo Crivelli
Fonte: www.unionesarda.it
HHong Kong, Macao e un’idea di Sardegna
Spettacolare immagine
dal Victoria Peak di
Hong Kong; nell’ex
colonia inglese si terrà
uno dei due eventi
culturali sulla Sardegna.
Si sono messi in testa un’idea ambiziosa, genialmente stravagante: aprire alla Sardegna le porte dell’Asia con la chiave di vetro, fragile e preziosa, della cultura. Animati dall’audacia che serve per giocare una commessa azzardata, credono fermamente di poterla vincere calando nello sterminato palcoscenico della Cina la carta di una storia millenaria e misteriosa come quella sarda e dei romanzi di Grazia Deledda,
premio Nobel nel 1926, che dell’Isola fu la prima ambasciatrice letteraria nel mondo.
Loro sono un gruppo di amici e intellettuali (ma non solo) che, riuniti nella piattaforma culturale internazionale “Beyond 39”, promuovono per i prossimi giorni due importanti convegni a Macao (28 maggio) e Hong Kong (30 maggio). Anima dell’iniziativa è Ciriaco Offeddu, manager e consulente nuorese, appartenente una famiglia di scrittori e giornalisti, che in Asia ha maturato esperienze straordinarie.
Con il sostegno fondamentale della City University of Hong Kong, una delle più prestigiose al mondo nel campo della letteratura, e dell’Istituto italiano di cultura, è riuscito a mobilitare fra gli altri attorno al progetto lo scrittore Angelo Paratico, la studiosa cinese Betty Wei, il missionaro Gianni Criveller, lo scrittore Juan José
Morales e soprattutto due intellettuali sardi, il professor Ugo Collu (presidente della fondazione Nivola) e Giuseppe Marci (professore di filologia italiana e preside della facoltà di Lingue a Cagliari) che avranno un ruolo importantissimo nei seminari che si terranno nelle ex colonie portoghese e britannica.
Ma perché propagandare la Sardegna con Grazia Deledda anziché ammaliare i cinesi con la consueta formula sole, mare, artigianato, vini e formaggi? «Perché non esiste una molla più potente della cultura – spiega Ciriaco Offeddu – e la considerazione che muove tutto, utilizzando la prospettiva di Hong Kong, è che a fronte di un’ignoranza quasi totale per ciò che riguarda la Sardegna, la Barbagia e la cultura sarda in genere c’è una grandissima fame di conoscenza.
Qui pagherebbero oro per avere uno scrittore che ha vinto un Nobel come la Deledda; scoprire che una remota isola del Mediterraneo, quasi 90 anni fa, è stata la patria di un Nobel ha prodotto grande sorpresa. Da lì la curiosità di saperne di più. Ovviamente abbiamo dovuto tener conto, realisticamente, che fino a poco tempo fa confondevano la Sardegna con la Sicilia e mi chiedevano della mafia». Pochissimi, quindi, sapevano dove fosse la Sardegna. «La nostra Isola – dice ancora Offeddu -non si è mai presentata, non si è mai fatta conoscere, questa è la verità. E invece noi abbiamo un mondo da mostrare e far scoprire, e un mondo è proprio quello che occorre anche dal punto di vista del marketing. Non possiamo vendere un vino, faccio un esempio, staccato da tutto il resto.
Bisognerebbe fare invece un’operazione su tre livelli: il primo squisitamente culturale, quelle che apre tutte le porte e determina il posizionamento; poi conviviale e di presenza, perché noi trascuriamo questo aspetto che in Asia è fondamentale; e il terzo di tipo commerciale».
Gli eventi in programma a Hong Kong e Macao prepareranno la strada al viaggio che la City University of Hong Kong farà in Sardegna ai primi di ottobre. Nel nome di Grazia Deledda, il cui verismo è tuttora di grandissima attualità, si gettano le fondamenta di un ponte culturale fra l’Asia e la nostra Isola che, si spera, diventi stabile nel tempo.