Fonte: http://cultura.biografieonline.it/guelfi-ghibellini-differenze/
Fin dai tempi della scuola abbiamo sentito parlare e studiato i guelfi e ghibellini di Firenze ma non tutti sanno che in origine i ghibellini erano, in Germania, una fazione politica opposta ai guelfi durante le lotte per la successione al trono di Enrico V nel XII secolo. Dopodiché i nomi di queste fazioni vennero prese dai gruppi fiorentini per distinguersi gli uni dagli altri, durante le lotte per la conquista del comune.
Per guelfi intendiamo quella fazione politica che sosteneva la supremazia pontificia nella lotta tra Impero e Papato per il dominio di Firenze. I guelfi erano della filosofia che solo il Papa potesse essere legittimato a governare, dal momento che era stato investito direttamente da Dio e solo lui aveva il potere di guidare gli uomini verso gli ideali di giustizia e di correttezza. In particolare distinguiamo i guelfi tra bianchi e neri.
Tra i sostenitori dei guelfi bianchi ci fu anche Dante Alighieri. Nei Sepolcri di Ugo Foscolo, Dante veniva indicato come il “ghibellin fuggiasco” poiché dopo un’appartenenza ai ghibellini si avvicinò anche lui all’idea di una convivenza pacifica tra Imperatore e Papa, come optavano i guelfi bianchi. Infatti i guelfi bianchi sostenevano il Pontefice ma in modo relativo, in quanto non escludevano un ipotetico governo effettuato anche con l’Imperatore mentre i guelfi neri erano invece schierati apertamente ed unicamente dalla parte del Papa che vedevano come l’unico soggetto capace di governare ed erano risoluti nella loro posizione estrema.
A differenza dei guelfi, i ghibellini erano da sempre i sostenitori fedeli dell’Imperatore. I ghibellini erano coloro che nella lotta tra Papato e Impero, sostenevano la causa e la supremazia dell’Imperatore, erano coloro i quali non volevano l’intromissione della Chiesa nella politica di Firenze ed inizialmente furono sostenuti dalle forze imperiali nella lotta contro la fazione opposta, quella dei guelfi. Ma dopo aver perso l’appoggio dell’Imperatore della dinastia Sveva, persero anche il loro potere, furono costretti a cedere le armi e vennero mandati in esilio.
Con la vittoria dei guelfi tutti i ghibellini furono esiliati da Firenze compreso lo stesso Dante Alighieri. I ghibellini da allora non rientrarono più nel panorama politico italiano di quel periodo storico. Solo nel tempo che risale al 500, il termine ghibellini venne riutilizzato per indicare la fazione politica che sosteneva il Sacro Romano Impero, mentre il termine guelfi venne legato a coloro che simpatizzavano per il potere Papale e del Regno di Francia.