Fonte: http://news.nationalgeographic.com
Traduzione: http://ilfattostorico.com/
Recentemente, una serie di manoscritti del XVI secolo ha sollevato un polverone su internet per delle immagini molto particolari: dei gatti equipaggiati con zaini in fiamme, mentre attaccano castelli e villaggi.
Ma le illustrazioni sono autentiche. Mostrano come gatti e uccelli potrebbero in teoria essere utilizzati per dare fuoco a una città assediata, spiega Mitch Fraas, studioso dell’Università della Pennsylvania la quale ha digitalizzato il manoscritto l’anno scorso.
Fraas dice che i disegni provengono dai manuali di artiglieria e sono accompagnati da note che spiegano come usare gli animali come bombe incendiarie.
Fraas ha tradotto dall’originale in tedesco:
“Create una piccola sacca come una freccia di fuoco … se volete catturare una città o un castello, cercate di ottenere un gatto da quel posto. E legate la sacca alla schiena del gatto, dategli fuoco, lasciatela bruciare bene e in seguito lasciate andare il gatto, così che corra verso il castello o la città più vicina, e per paura penserà di nascondersi in un pagliaio o in un fienile, e lo incendierà”.
Fraas è scettico sul fatto che qualche esercito abbia mai dispiegato una tale tattica “decisamente macabra”: “Sembra veramente difficile pensare che possa aver mai funzionato”.
I testi erano abbastanza costosi da creare ed erano probabilmente posseduti da nobili o altri che studiavano le tattiche di battaglia e tenevano i loro libri in una libreria, al sicuro dal conflitto, spiega Fraas.
Fraas aveva sentito per la prima volta dei gatti quando un amico lo aveva avvertito di un blog australiano, che aveva pubblicato queste strane immagini dalle collezioni digitali della Penn lo scorso novembre.
Negli ultimi tre anni la Penn ha digitalizzato la sua collezione dei manoscritti pre-1800 e li ha condivisi online per il pubblico.
I manoscritti di inizio epoca moderna e Rinascimento sono pieni di disegnini insoliti e annotazioni a margine inaspettati. Fraas “si era immaginato che (l’illustrazione del gatto) fosse una cosa particolare disegnata da un certo illustratore”.
Dopo il suggerimento iniziale, Fraas ha cercato su Twitter l’esistenza di altre immagini di felini esplosivi. E ce n’erano, il che lo ha spinto a cercare anche in altri archivi digitali.
Alla fine ha scoperto che le rappresentazioni di felini esplosivi nel Rinascimento non sono così insolite: “C’è una forma abbastanza stabile, e penso che abbiamo visto sette o otto esempi di questa illustrazione nei manoscritti copiati in diversi momenti nel corso del 16 secolo”, dice Fraas.
Gatti e uccelli che attaccano infuocati sono stati disegnati a mano nei manoscritti, ma si trovano anche nelle acqueforti dei volumi stampati anni dopo.
E i piani per schierare bombe incendiarie sugli animali non erano limitati all’Europa.
“Negli ultimi giorni, ho ricevuto un sacco di email di persone che tirano fuori esempi dalla storia”, continua Fraas. “In Cina e Giappone hanno una lunga storia di questi animali”. Nei manuali cinesi, sono buoi e cavalli gli animali incendiari.
I felini con le armi, per contro, sono diventati noti semplicemente come “gatti missili” su internet. “Suona un po’ meglio che gatto di fuoco o gatto con sacca esplosiva”, conclude Fraas.