Scritto da [Ansa]
Fonte: http://www.estnord.it
E’ il secondo centro italiano per la pesca dopo Mazara del Vallo in Sicilia. Adesso a Chioggia (Venezia), anche nello storico mercato del pesce, vendita al minuto, sbarcano i cinesi. Uno dei 45 commercianti del consorzio “La pescaria de Ciosa” che riunisce i dettaglianti del mercato cittadino, pittoresco e tradizionale come quello di Rialto a Venezia, ha venduto a un commerciante cinese il suo banco, una postazione ereditata dalla famiglia rimasta sempre in mano ai locali, come tutti gli altri banchi del pesce. Sulla cifra sborsata dal pescivendolo cinese solo voci che spiegano pero’ come il vecchio proprietario si sia convinto a vendere: il banco sarebbe stato pagato 40 mila euro, circa quattro volte in piu’ della normale offerta che si fa per comprarne uno simile. Gli altri commercianti sono rimasti sorpresi dell’affare e se ne sono accorti solo quando il vecchio proprietario e’ arrivato sul posto accompagnando il cinese per mostrargli il posto di lavoro e l’organizzazione del mercato. Il neofita ha mostrato grande cordialita’ nei confronti dei nuovi colleghi i quali pero’, secondo quanto riporta il quotidiano “La Nuova Venezia”, hanno risposto con diffidenza.
E preoccupazione: “Non abbiamo nulla contro i cinesi, ovviamente, ma siamo allarmati – ha detto Paola Camuffo, presidente di Amic (commercianti del mercato all’ingrosso) e tra i promotori del consorzio dei minutisti – questo e’ il primo caso, ma se ne seguiranno altri si rischia di veder scomparire una tradizione. Mi rendo conto che, in tempi di crisi, certe offerte economiche possono sembrare allettanti, ma credo che la citta’ rischi di perdere, nel complesso, parte della sua immagine”. Le associazioni dei commercianti ittici di Chioggia hanno anche scritto al presidente della Regione Zaia esprimendo la loro preoccupazione. Oggi Zaia ha convenuto con loro, dicendo alla stampa: “E’ un segno dei tempi, ma sicuramente non e’ un bel segno. La Regione Veneto continuera’ a lavorare perche’ i banchi del pesce e tutte le attivita’ rispettino l’identita’ di origine, questo perche’ immagino che quando un veneto va a comprare un branzino, piuttosto che un polpo, voglia sentire l’idioma locale. Il prodotto tipico in Veneto si vende in questa e non in altre maniere”.