Fonte: Informazione scorretta
NEW YORK – Debito americano ai massimi di tutti i tempi a quota 13’665 miliardi di dollari, ovvero 3’000 miliardi di dollari in più da quando il presidente americano Barack Obama ha assunto l’incarico. Lo riporta l’emittente Cbs, sottolineando come durante i due mandati dell’ex presidente George W. Bush il debito sia aumentato di 4’900 miliardi di dollari.
La cosa ormai ha un tantino di ridicolo. Si potrebbe obiettare che il nostro allegro paese, nei suoi momenti, ha raggiunto il 160% di debito sul PIL, mentre gli USA con questa cifra arrivano al 100%.
Vero.
Vero pero’ anche che l’Italia non era la nazione motrice dell’economia mondiale ed epicentro della società occidentale stessa e che contava come il due di picche alla mensa dei pezzi grossi.
E adesso è un po’ diverso, diciamo che il paragone non regge.
Fed di Atlanta: servono 100 miliardi al mese
Sull’onda della comicità più pura, abbiamo questa dichiarazione del presidente della Federal Reserve di Atlanta Dennis Lockhart: si è dichiarato a favore di ulteriori misure di “quantitative easing” (ovvero, altra stampa di moneta dal nulla con le conseguenze che tutti stiamo vedendo)
Il QE2 (come e’ conosciuto in gergo sui mercati internazionali) “puo’ avere qualche buon effetto” ma “si deve trattare di un numero abbastanza ampio perche’ faccia la differenza”, ha detto Lockhart in un’intervista alla CNBC.
Ed ha concluso così:
Qualcosa nell’ordine di 100 miliardi di dollari al mese andrebbe bene
Miliardo più, miliardo meno. Lascio?
(gli affezionatissimi ricorderanno che il TARP di Paulson cubava 700 miliardi di dollari)
Passando a news un po’ più sostanziose e meno divertenti, prosegue lo sciopero in Francia. E mentre il TG della sera ha liquidato la carenza di benzina con quattro parole, risulta che…
Francia, un benzinaio su tre a secco
(AGI) – Parigi, 19ott. – Un benzinaio su tre in Francia e’ in attesa di rifornimenti e rischia di rimanere a secco. E’ l’allarme lanciato dalla Federazione dei trasporti su strada secondo cui 4000 distributori in tutto il Paese sarebbero in grave difficolta’ a fronte dei complessivi 12.500.
Una notizia confermata anche dal ministero dell’Ambiente che non ha specificato pero’ se le stazioni sono gia’ completamente senza benzina o hanno qualche giorno di sopravvivenza.
La Federazione dei trasportatori intanto ha fatto sapere che ci si avvicina a un fine settimana “veramente difficile” e ha chiesto al governo di “sbloccare immediatamente i depositi e di fissare delle priorita’ nella distribuzione di carburante, altrimenti ci sara’ la paralisi dell’economia” ha detto il responsabile Jean-Paul Deneuville.
“Molte delle nostre imprese – ha affermato il presidente della Federazione delle imprese dei trasporti Philippe Grillot – non possono gia’ piu’ assicurare i servizi”.
Intanto aumentano i prezzi del gasolio, del 2,61% nelle ultime due settimane, e l’Unione de consumatori francesi ha gia aperto un’inchiesta.
Ebbene si.
Infine, se avete in mano il vostro telefonino piccolissimo che fa mille cosette carine, tenetevelo stretto, potrebbe tornare molto utile in futuro. Pechino infatti sta minacciando la restrizione dell’export di 17 minerali rari che servono ai nostri ipod, playstation portatili e non, ferri da stiro con ricevitore GPS integrato (per sapere sempre dove stai andando con il ferro da stiro), macchinette per il caffè collegate ad internet ed altri ammennicoli del genere.
Cina: Pechino minaccia restrizioni export ‘terre rare’
PECHINO (via swssinfo) – La Cina sta progettando di restringere ulteriormente le esportazioni dei preziosi minerali chiamati “terre rare”, dei quali detiene il monopolio con il 95% della produzione mondiale. Lo afferma oggi il quotidiano China Daily citando un alto funzionario del ministero per il commercio.
Si tratterebbe della seconda riduzione delle esportazioni in un anno e verrebbe a pochi giorni dall’annuncio che gli Stati Uniti stanno indagando per stabilire se il contingentamento delle esportazioni sia una pratica vietata dagli Accordi mondiali sul commercio (Wto).
Le terre rare sono indispensabili per la produzione di motori elettrici per le automobili, di turbine eoliche, di batterie al litio, di computer e gran parte dei loro accessori e sono ampiamente usate nell’industria degli armamenti.
Secondo il funzionario citato dal China Daily, Chao Ning, la Cina ha riserve limitate dei più preziosi dei minerali, 17 in tutto, compresi nella categoria e deve preoccuparsi delle esigenze della propria industria nazionale.
Ringhia e fa la voce grossa Pechino…