Scritto da: Mauro Carmelo
Fonte: http://www.net1news.org/mal-di-testa-che-procura-pensiero-della-matematica.html
Non vi è mai piaciuta la matematica? Vi ha procurato soltanto guai e dolori? Una ricerca di neuroscienze è d’accordo con voi perché i ricercatori hanno scoperto che un problema di matematica attiva i centri nervosi del dolore in coloro che hanno “un cervello ansioso”.
I ricercatori dell’Università di Chicago nella loro ricerca hanno misurato l’attività neurale di due campioni di soggetti, il primo composto da 28 partecipanti che manifestano molta ansia nei compiti aritmetici e il secondo di 14 soggetti con bassa ansia nelle prestazioni con i numeri. A tutti veniva effettuata una risonanza al cervello mentre eseguivano dei problemi di matematica. I ricercatori hanno scoperto che si accendono le zone del cervello connesse alla percezione del dolore e alle situazioni di pericolo a chi apparteneva al gruppo caratterizzato da alte risposte ansiose. In questi soggetti si attiva l’insula dorsale posteriore e le cortecce cingolate mediali nel cervello appena osservano un compito di matematica, mentre il cervello dei soggetti a bassa risposta ansiosa non mostra questi schemi di attivazione. Ian Lyons, uno dei collaboratori dell’equipe di ricerca, afferma che l’aspetto più interessante consiste nel fatto che «l’ansia si manifesta durante la fase anticipatoria, c’è già prima di eseguire il compito». Infatti l’attivazione neurale correlata all’ansia non si manifesta durante il compito ma prima e questo significa che non è la matematica in se stessa a “farci soffrire” ma la convinzione che possa essere dolorosa. Già diversi studi hanno dimostrato che l’anticipazione negativa di eventi stressanti come la fine di un legame può arrecare un disagio ansioso alla persona. Insomma basta la sola anticipazione perché nel nostro cervello si attivino i circuiti nervosi deputati all’elaborazione del dolore. Secondo i ricercatori quindi il problema non sono i numeri ma riguarda l’interpretazione psicologica che talvolta, per certi compiti, procura una sorta di sofferenza preliminare tale da pregiudicare la prestazione. Una parte dell’umanità allora si è evoluta psicologicamente con una fobia verso la matematica? «Non è così, afferma Lyons, la matematica è un’invenzione culturale relativamente recente, vecchia di poche migliaia di anni. Si tratta piuttosto di una risposta condizionata dall’esperienza personale della persona. Se ha avuto esperienze negative associate ai numeri, tenderà a interpretare ogni nozione di matematica in termini minacciosi che, in alcuni casi, può causare persino dolore». Come affrontare questo spinoso problema che la maggior parte degli studenti conosce bene? «Se sei un ansioso in matematica, lavora sull’ansia. Non è una buona idea svolgere a casa un’eccessiva quantità di esercitazioni. Invece, è più utile cercare un modo per rendere più rassicurante l’idea della matematica».