Fonte: http://www.soloecologia.it/
Il problema dell’inquinamento delle acque non è certo nuovo. Ma ora, oltre alle tradizionali sostanze inquinanti di origine industriale, domestica o agricola, si aggiunge quello dei medicinali. In Europa, centinaia di tonnellate di farmaci finiscono in acqua ogni giorno: sono residui dell’uso domestico o ospedaliero. L’Agenzia Federale Tedesca dell’ambiente ha ricostruito l’impatto dei residui farmaceutici su fiumi e laghi. Alcuni studi hanno evidenziato come gli ormoni contenuti nei farmaci hanno provocato in alcuni pesci casi di ermafroditismo. Anche nel nostro Paese sono state condotte alcune ricerche importanti: ad esempio, l’Istituto Mario Negri ha analizzato le acque del depuratore di Milano e scoperto non solo tracce di farmaci, ma anche cocaina, eroina e cannabis. Questi prodotti, infatti, non sono toccati dai processi di depurazione e finiscono perciò nell’acqua destinata a irrigare i campi, accumulandosi a poco a poco nell’ambiente – con quali effetti non è ancora possibile dirlo. In Germania si è iniziato a trattare la acque con ozono e carbonio che riescono a ridurre di circa il 50% i livelli di inquinamento da medicinali. La Commissione Europea ha proposto di aggiungere 15 nuove sostanze all’elenco di quelle che non dovrebbero trovarsi nell’acqua, e fra queste vi sono anche tre prodotti farmaceutici.