Scritto da:Fabrizio Beneglia
Fonte:http://www.daltramontoallalba.it/speciali/ordinenero.htm
(Foto: http://www.reddickmilitaria.com)
Vestfalia nord-occidentale, inverno 1934. Due uomini si inoltrano nel cuore della foresta di Teutoburgo.
Uno dei due è il mago nero Karl Maria Wiligut, occultista ed esperto di rune, l’altro è Heinrich Himmler, supremo capo delle SS. Quest’ultimo si sta affermando come uno degli uomini più potenti del III Reich ma non è un politico avido di successi, nè un militare di carriera. Egli è un mistico visionario che rappresenta un filone sotterraneo di legami paramassonici ed esoterici che stanno alla base della Germania Hitleriana ormai quasi pronta a decidere i destini del mondo. Himmler si intende di occultismo, astrologia e teorie eugenetiche. Egli è convinto di essere la reincarnazione di Enrico I di Sassonia l’Uccellatore, signore dei Sassoni e primo re di Germania, alla cui tomba si reca spesso in pellegrinaggio. Wiligut conduce Himmler al cospetto di un antico maniero che si trova poco distante dalla cittadina di Paderborn, il castello in stato di abbandono è da sempre conosciuto come lo Schloss Wewelsburg.
Himmler rimase colpito dal castello, e lo vuole per se; così solo pochi mesi dopo quella visita, l’antico maniero diventa proprietà di quello che sarà il suo ultimo signore: il Reichsfuhrer delle SS. Il castello è citato nelle cronache medievali per la prima volta nel 1123 d.C. come residenza del Conte Friedrich von Amsberg ma la sua origine è sicuramente più antica. Il borgo fortificato faceva infatti parte di una rete di monasteri e castelli di matrice benedettina collocati in posizioni simboliche importanti. Il Cavaliere Raubritter Wewel von Buren diventa signore del castello all’inizio del XVII secolo. Sotto di lui la fortezza vive il suo ultimo periodo di splendore. Nel corso del 1600 inizia infatti per Wewelsburg una lenta ma inarrestabile decadenza che lo porta allo stato di abbandono in cui lo trovano gli uomini delle SS. La chiave per rispondere a molte domande non deve essere cercata nelle vicende storiche del borgo ma nella sua forma architettonica e nella sua posizione geografica. Quello che differenzia questo borgo dagli altri presenti in Germania infatti è il posto dove è stato edificato. Wewelsburg sorge nel cuore della foresta di Teutoburgo, non lontano dal luogo dove nel 9 d.C. ventimila legionari romani, che stavano marciando agli ordini del legato Quintilio Varo attraverso quella impenetrabile selva, trovarono la morte cadendo in un’imboscata tesa loro dalle bellicose tribù germaniche che abitavano quelle tetre lande. I Germani per contrastare l’espansione romana si erano uniti sotto la guida di Arminio, il primo eroe nazionale germanico. Fu la prima grande vittoria dei Germani sulle truppe di occupazione romane. Nel folle progetto di onnipotenza pangermanica che Himmler e Hitler stanno per attuare figure storiche come Arminio diventano simboli della distorsione del corso degli eventi passati per fini propagandistici. Ma lì vicino si trovavano anche le “Externsteine” che è stato per secoli un luogo sacro per le tribù germaniche in quanto vi si riunivano per celebrare il solstizio d’estate. E’ la “Stonehenge tedesca”.
In questo luogo, prima i Pagani e poi anche gli stessi Cristiani hanno sempre trovato un luogo magico per svolgere i loro rituali. Domina su tutto il simbolo celtico dell’albero della vita ed un altare con un buco circolare che consente il perfetto incastro del disco solare all’alba e al tramonto del solstizio d’estate. Himmler è sempre più intenzionato a dare un’aura quasi sacrale alle sue SS, rappresentati per eccellenza di un nuovo credo politico ma anche religioso: ossia il nazionalsocialismo. Quel luogo spettrale è oltretutto la realizzazione in natura del lugubre paesaggio rappresentato nel quadro intitolato “L’Isola dei Morti”. Questo quadro è passato alla storia come uno dei dipinti più, magnetici che siano mai stati realizzati.
Il castello di Wewelsburg sorge quindi in un luogo solo apparentemente sperduto fra le foreste della Vestfalia. In realtà questa zona è carica di simbolismi religiosi e storici. C’è un profondo e arcano motivo che solo gli “eletti” della storia sanno leggere. Wiligut e Himmler ne sono convinti e ne trovano ulteriore conferma nella particolare forma della pianta dell’antico maniero. In tutta la vecchia Europa non esiste un altro castello con una pianta simile: le mura di Wewelsburg formano infatti un triangolo al vertice del quale sorge un torrione che punta verso il Nord. La particolare forma del castello a freccia ortogonale si basa su un orientamento volutamente anticristiano dato che la sua direzione Sud-Nord contrasta con l’orientamento Est-Ovest di tutte le Chiese Cristiane. Per i massimi rappresentanti dell’esoterismo nazista questa particolare disposizione del perimetro delle mura richiama volutamente la forma della Sacra Lancia di Longino, la lancia con cui il centurione ha trafitto il costato di Cristo. Essa è quindi l’arma di ogni potere, come reliquia è seconda per importanza solo al Santo Graal. Gli eserciti guidati da tale Lancia non saranno mai sconfitti. Secondo la Geomanzia, che è la dottrina che studia la forza primaria e magnetica della Terra e che ha molta presa nei circoli esoterico-nazisti di quegli anni, Wewelsburg si trova su una delle direttrici di questo fiume di energia sotterranea.
LA CAMELOT NERA
Wewelsburg dovrà assurgere a Omphalos, centro del mondo, un luogo dove l’élite delle SS potrà incontrarsi a dare luogo ad una sorta di concili esoterico-religiosi nei quali perfezionare tramite meditazioni e rituali impostati su schemi occulti un nuovo credo neopagano: quello del ritorno all’età della civiltà ariana. A Wewelsburg prendono così forma tutti quei simbolismi e quei rituali esoterici che negli anni Venti e Trenta avevano caratterizzato in Germania le società segrete di stampo esoterico quali Thule e Vril che tanta parte ebbero nel sostenere dietro le quinte l’avvento dei nazisti al potere. Questi circoli esoterici tedeschi raggruppavano uomini di una certa levatura sociale, economica e politica, oltre a personaggi appartenenti ai vari filoni occulti della cultura tedesca; l’ideale che teneva uniti gli appartenenti a queste logge era la realizzazione di una società ariana. I nomi stessi di queste società si ispiravano a tale progetto; Thule era appunto il nome della mitica patria degli Iperborei, prima popolazione “eletta” della storia dell’Umanità. Gli Iperborei erano gli antenati degli Ariani.
Vril era la forza e l’energia soprannaturale che alcuni degli iniziati a queste società traevano dal contatto medianico con gli antichi antenati Iperborei e Ariani. Per entrare in Thule o in Vril era necessario non solo far parte dei ceti altolocati ma dimostrare anche il proprio patrimonio razziale. Il futuro Reichsfuhrer delle SS fu sicuramente quello più sensibile alle ritualità esoteriche di tali società segrete, e non si limitò solo ai progetti politici di creare una nuova classe dominante in Germania attraverso la crescita del partito nazista. Venendo in contatto durante queste riunioni con personalità magnetiche e complesse dell’occultismo tedesco, in Himmler maturò la convinzione quasi messianica di creare per la Germania di Hitler una nuova religione incentrata sui valori ariani della cultura tedesca. Il tempio di questa triste religione del male e delle tenebre doveva essere proprio Wewelsburg. E i monaci-guerrieri di questo nuovo culto le sue SS.
L’ORDINE NERO
Nell’originario arredamento della Gruppenfuhrersaal (ovvero la sala dove si riunivano l’èlite delle SS facenti parte dell’Ordine Nero detti OberGruppenfuhrer), esattamente sopra lo Schwarz Sonne si trovava un tavolo rotondo, attorno ad esso sedevano i dodici OberGruppenfuhrer. Himmler era il novello Artù, ed egli aveva ricreato la sua cosiddetta Camelot Nera; le sue SS sono i cavalieri della nuova Tavola Rotonda che ha il suo centro nello Schwarze Sonne della sala. Nascono così i Cavalieri dell’Ordine Nero, novelli Templari della crociata neopagana nazista. Il numero dodici si ripete ossessivamente nel castello perchè anch’esso è un simbolo. Questo è da sempre il numero “perfetto” per gli iniziati. Ognuno dei dodici cavalieri neri ha riservata per se una stanza all’interno del castello. Ogni stanza è arredata a tema con autentici pezzi d’epoca trafugati da mezza Europa in modo da far identificare il suo ospite con un personaggio storico ben determinato nell’iconografia esoterico-nazista. Se Himmler, grande appassionato di stori medievale, è convinto di essere la reincarnazione di Enrico I l’Uccellatore, anche i dodici rappresentanti dell’èlite SS devono calarsi nelle vesti di figure storiche quali Ottone il Grande, Enrico il Leone Federico Hohenstauffen, Re Artù. Hitler per esempio rappresentava Federico Barbarossa, e la sua stanza era arredata per ricordare quest’ultimo. Le SS, nate come un unità speciale che si doveva occupare della sicurezza del Fuhrer, si stanno così trasformando in vati e custodi di un sapere iniziatico di matrice esoterica che porterà al nuovo ordine mondiale hitleriano. Se la Gruppenfuhrersaal è sicuramente uno dei luoghi simbolicamente più importanti di tutto l’antico maniero di Wewelsburg, la Cripta della Torre Nord, che si trova esattamente sotto questa sala è il luogo più recondito del castello, il fulcro culturale di questa triste religione delle tenebre che va prendendo sempre più forma in questo tetro castello della Vestfalia. La struttura della cripta ricorda i modelli dell’architettura tombale micenea. Lungo il perimetro si trovano dodici piedistalli disposti circolarmente. I dodici OberGruppenfuhrer trovavano posto su queste dodici mezze colonne per dare vita a delle cerimonie che si basavano sulla meditazione runica. Queste meditazioni servivano a rievocare le antiche civiltà “elette” degli Iperborei e dei loro discendenti Ariani. Ognuno dei dodici cavalieri cercava tramite la meditazione runica nel profondo di se stesso un intimo legame con queste perdute civiltà.
Più si osserva la struttura della cripta più emergono dettagli che ci svelano la sua visionaria funzione. Le finestre ad esempio sono orientate appositamente per convogliare la luce al centro del locale. Al centro della cripta si trova infatti una zona circolare leggermente sbassata rispetto al resto della sala. E’ questo il cosiddetto “Cerchio Sacro”. Nel punto centrale del cerchio si trova ancora oggi traccia di un tubo che nel periodo dei rituali nazisti serviva ad alimentare con il gas una fiamma: il “Fuoco Sacro”. Il contrasto è notevole considerando che tutt’intorno regna la semioscurità: le pareti sono spesse più di un metro. Esattamente sopra il Cerchio Sacro la volta del soffitto presenta una grata a forma di svastica.
La presenza di alcuni fori sulla svastica ha fatto pensare ad alcuni studiosi che servissero a convogliare il fumo del fuoco che veniva acceso durante i riti. Il più importante fra i vari rituali che venivano celebrati in questa cripta era quello
del solstizio d’inverno. I dodici OberGruppenfuhrer in questa occasione davano fuoco ad uno stendardo con la Croce Uncinata consacrato da Hitler con il sangue dei primi martiri del nazismo caduti durante il Putsch di Monaco. Il fuoco serviva ad evocare lo spirito degli antichi maestri. Il fumo saliva nella Gruppenfuhrersaal soprastante nella quale altre SS vestite di nero traevano auspici da quelle grige spire. Questo rituale è storicamente attestato nelle carte culturali che Wiligut ha lasciato nel castello. Le quattro cavità presenti nella svastica, che oggi non comunicano più con il simbolo del Sole Nero del pavimento sovrastante avevano anche una funzione acustica potenziando l’effetto eco di chi si trovava al centro del Cerchio Sacro. Chi si posizionava in piedi vicino alla fiamma del Fuoco Sacro e sotto la svastica del soffitto veniva così a trovarsi immerso in un gioco simbolico di luci e rumori che in maniera suggestiva doveva aiutarlo nella rituale meditazione runica. Vari emissari furono mandati da Himmler in cerca del Graal, la preziosa reliquia tanto agonata dai nazisti. Il Sacro Calice avrebbe trovato collocazione proprio al centro del Cerchio Sacro del Walhalla costituendo l’altare di una nuova religione che si basava su pratiche esoteriche e teorie eugenitiche. Ma perchè il Graal, che era la reliquia per eccellenza del Cristianesimo, aveva tanta importanza per i cultori di questo neopaganesimo nazista? Il Graal secondo la tradizione più diffusa sarebbe un calice sacro fatto con un enorme smeraldo appartenuto al diadema di Lucifero e tagliato in 144 facce. E sarebbe altresì il calice usato durante l’ultima cena da Gesù. Ma è anche la sacra coppa usata da Giuseppe d’Arimatea per raccogliervi il sangue di Cristo trafitto dalla Lancia di Longino che per gli esoteristi legati al Nazismo non sarebbe altro che un rappresentante della scomparsa razza ariana. Anche il Santo Graal è dunque uno strumento di potere in quanto è stato in contatto con il sangue divino di un ariano, ed è da venerare nell’ambito delle cerimonie tenute a Wewelsburg per evocare il ritorno di una civiltà ariana che tragga le sue origini da quella Iperborea. Solo con il Santo Graal nelle mani dell’Ordine Nero si sarebbe potuto dare vita ad un nuovo ordine mondiale e compiere così l’originario programma delle società segrete Thule e Vril.
BIBLIOGRAFIA
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· Rivista Archeomisteri i quaderni di Atlantide 200