Scritto da : Davide Pelanda
Fonte: http://www.articolotre.com
Usate ceneri nocive degli inceneritori. E’ successo in provincia di Treviso, e potrebbe accadere ancora….
3 aprile- 2012- Incredibile ma vero: a Musestre, in provincia di Treviso, qualche settimana fa è stata abbattuta una nuova abitazione per via del cemento che aveva una qualità scarsa, anzi scarsissima. E’ in infatti risultato insufficientemente robusto per reggere l’edificio della dottoressa Elisabetta Merloni, la farmacista del paese, che si stava facendo costruire la casa dall’impresa Cfr sas di Rizzo & C., che a sua volta aveva acquistato il cemento dalla Mac Beton spa.
Questa sconcertante scoperta grazie a 5 perizie tecniche le quali hanno evidenziato che il cemento usato, cosiddetto “magrone”, era di qualità scadente con la presenza di ceneri, diossine, metalli pesanti, sostanze tossico nocive che avrebbero dovuto essere smaltite in discariche speciali e che invece erano finite nei muri di quella casa. A tal punto da costringere all’abbattimento dell’intero edificio.
L’avvocato Vincenzo Todaro, difensore della farmacista, ha chiesto un milione di danni a Cfr ed analogo provvedimento verrà replicato nei confronti della Mac Beton.
«Ci troviamo di fronte – ha raccontato l’avvocato al Gazzettino di Treviso – ad un caso simile a quello di San Giuliano, la scuola dove morirono 27 persone, delle quali la maggior parte bambini».
Questa casa fortunatamente non era ancora abitata e si è potuta scongiurare la tragedia.
Ma il dubbio agli abitanti di quelle terre venete è venuto, soprattutto quando continuano a vedere quei teloni verdi che da parecchio tempo nascondono 100 mila tonnellate di ceneri del vecchio inceneritore della zona, ancora senza destinatario ed affrancatura.
Una dislocazione momentanea che dura da 11 anni, lì vicino alla tangenziale Nord: forse che venga utilizzata di quella cenere nei cementifici per fare mattoni per le case, le scuole, gli uffici? A pensar male…
Perché l’impatto ambientale delle ceneri residue dai processi di incenerimento, studiato da anni ha risultati sconcertanti: si riteneva infatti che le ceneri pesanti fossero, in seguito al processo termico ad alte temperature, inerti e stabili. Oggi invece è appurato che il lisciviato delle ceneri pesanti contiene, oltre che metalli pesanti, anche composti organici tossici.
Nelle ceneri pesanti e leggere, ad esempio, prodotte da cinque inceneritori francesi nei primi anni del 2000, sono stati trovati composti organici in una concentrazione compresa tra 2 e 50 g/kg peso secco (fonte: Rendek E, Ducom G, Germain P. Assessment of MSWI bottom ash organic carbon behavior: A biophysicochemical approach. Chemosphere 2007;67:1582-1587.).
A Milano, altro esempio, nelle ceneri leggere di un inceneritore operativo (dati pubblicati nel 2005) sono stati trovati cloro-organici: penta cloro benzene (31 ng/g), esacloro benzene (34 ng/g), orto trifenil benzene (72 ng/g) e meta trifenil benzene (4.4 ng/g); questi composti sono stati trovati anche nei lisciviati, dopo test di lisciviazione con acqua di queste stesse ceneri leggere (fonte: Korenkova E, Matisova E, Slobodnik J. Application of large volume injection GC-MS to analysis of organic compounds in the extracts and leachates of municipal solid waste incineration fly ash. Waste Manag 2006;26:1005-1016.).
E se tutte queste ceneri venissero per davvero messe nel calcestruzzo delle nostre case, potremo assistere anche ad un avvelenamento a lungo termine del territorio.
Tornando per un attimo alla brutta avventura della farmacista della provincia di Treviso, il danno è stato valutato dall’esperto della Procura della Repubblica in 500 mila euro «ma – ha riferito sempre l’avvocato Todaro al Gazzettino di Treviso – senza tenere conto dei costi di smaltimento dei calcinacci (in discarica speciale, ndr) e dei disagi della proprietaria dell’immobile».