Un rapporto indipendente commissionato dai governatori del MES ha evidenziato i gravi danni causati dal programma di salvataggi bancari dell’UE, che ha imposto all’economia greca un debito di 210 miliardi di euro e disastrose misure di austerità sociale. Il rapporto è stato preparato dall’ex commissario europeo Joaquín Almunia (foto), che ha ammesso che anche se i salvataggi hanno mantenuto la Grecia nell’Eurozona salvando l’Euro, “il Paese e i suoi cittadini hanno subìto le conseguenze di otto anni di duro aggiustamento economico”. Ciò solleva “preoccupazioni”, ha aggiunto che tali programmi debbano essere pensati con priorità sociali quando vengono stilati (fonte: Euractiv).
Il rapporto di 167 pagine chiarisce questo punto, affermando che l’Eurogruppo, assieme alla Commissione Europea, al MES, alla Banca Centrale Europea e al Fondo Monetario Internazionale, che ha progettato il programma, non prestarono “sufficiente attenzione alle esigenze sociali di fondo della popolazione greca”. Gli obiettivi fiscali non erano “favorevoli a una crescita inclusiva e mancavano di prospettive economiche a lungo termine”. Il programma del MES non è riuscito a perseguire in modo sistematico e vigoroso l’obiettivo della sostenibilità macroeconomica e della resilienza a lungo termine”.
In un ovvio riferimento alla prepotente influenza della Germania, dei Paesi Bassi e di altri Paesi, il rapporto ha rilevato le forti richieste di austerità di alcuni di essi, che “a volte hanno ostacolato la capacità delle istituzioni di progettare e negoziare efficacemente misure politiche”. Cercando di minimizzare, il rapporto afferma che la sostenibilità del debito greco non è stata “ripristinata completamente”, con il debito pubblico che quest’anno dovrebbe salire al 196% del PIL. Inoltre, il settore bancario rimane “debole” e la disuguaglianza tra i redditi è superiore alla media dell’area dell’euro, con tassi di povertà complessivi e disoccupazione che rimangono elevati.
La risposta dei governatori del MES nel loro comunicato stampa è stata tipicamente insensibile: “Pur rilevando i notevoli costi economici e sociali della crisi per la Grecia, essi sottolineano il beneficio complessivo del programma nel fornire un indispensabile sostegno finanziario alla Grecia a seguito della perdita di accesso al mercato e nel preservare l’integrità dell’area dell’Euro”. In altre parole, l’Euro è stato salvato, ma a spese della vita dei greci.