Fonte: http://www.ilcambiamento.it
La società inglese Oxitec sta pianificando il rilascio nell’ambiente di cinquemila esemplari alla settimana di mosche dell’olivo geneticamente modificate: il rilascio avverrà in Spagna, per la precisione in Catalogna, vicino a Tarragona (ma ricordate che gli insetti non hanno barriere, volano ovunque).
Questi insetti, secondo la denuncia dell’associazione TestBiotech, sono manipolati in modo che i discendenti femmine muoiano non appena spuntate le larve nelle olive, mentre la generazione successiva di maschi è programmata per sopravvivere. L’esperimento durerà un anno e coprirà un’area di mille metri quadrati. Naturalmente, come detto, gli insetti possono diffondersi al di là di ogni controllo e potranno facilmente arrivare nell’area vasta del Mediterraneo, per esempio in Francia, Grecia, Italia, Portogallo e nel resto della Spagna. Alcuni paesi hanno chiesto che venga vietato l’esperimento. L’intento della Oxitec è di far sopravvivere i maschi per farli incrociare con le femmine non ogm, in modo da introdurre poi i geni artificiali in tutta la popolazione degli insetti. «La biodiversità si avvia ad essere gravemente danneggiata – spiega Christoph Then di TestBiotech – con tutte le conseguenze sull’ecosistema, l’ambiente e la filiera alimentare. Le mosche della Oxitec sono modificate con DNA sintetico che è una combinazione di organismi marittimi, batteri, virus e altri insetti. Nessuno può prevedere appieno le conseguenze di tale follia». «E’ un esperimento pericoloso che avrà effetti su tutta Europa – dice Janet Cotter di Greenpeace International – gli insetti non rispettano alcun confine e, una volta partiti, sarà impossibile fermarli». Margarida Silva, della Coalizione portoghese Liberi da Ogm, dice: «Non possiamo tollerare tali esperimenti. Tutto il pianeta è già sotto stress, ogni ulteriore danno irrimediabile è inaccettabile. E quali consumatori pensiamo possano essere interessati a comprare olio ricavato da olive dove dentro sono morte larve di mosche ogm?». Victor Gonzálvez della SEAE (Sociedad Española para la Agricultura Ecológica, membro IFOAM) ha dichiarato: «La Spagna è il primo produttore al mondo di olio biologico con un’estensione di 170mila ettari di terra arabile. In questo modo i produttori bio perderanno la certificazione e i consumatori resteranno alla larga da qualsiasi olio prodotto in Spagna».
Non è ancora chiaro se l’esperimento sia stato già autorizzato dalle autorità nazionali; su queste questioni le informazioni non sono mai trasparenti nè di semplice accesso. Il rilascio potrebbe accadere proprio in questi giorni o nelle prossime settimane. A meno che non sia già avvenuto.
Le organizzazioni che si stanno mobilitando sono:
Amigos de la Tierra (Spagna), Agrobio (Portogallo), BiotechWatch (Grecia), Criigen (Francia), Federation Nationale d’ Agriculture Biologique, FNAB (Francia), Ecologistas en Acción (Spagna), Generations Futures (Francia), Greenpeace (Spagna), IFOAM (Bruxelles), OGM dangers (Francia), Plataforma Andalucía Libre de Transgénicos (Spagna), Portuguese Plataforma Transgénicos Fora (Portogallo), Red de Semillas (Spagna), Rete Semi Rurali (Italia), Sciences Citoyennes (Francia), Sociedad Española para la Agricultura Ecológica, SEAE (Spagna), Testbiotech (Germania)
Contatti:
Víctor Gonzálvez – direttore della Sociedad Española de Agricultura Ecológica
vgonzalvez@agroecologia.net, Tel: +34 627343399
Christoph Then, Testbiotech, Tel + 49 15154638040, info@testbiotech.org