Partiamo da qui, dalla notizia che ha fatto esplodere l’entusiasmo in America venerdì…
Il rapporto sull’occupazione americana di febbraio, quando sono stati creati ben 313.000 posti di lavoro, è “impressionante”. Questo il commento del segretario americano al Tesoro, Steven Mnuchin. L’ex Goldman Sachs
Nulla da dire, anche se noi non ci lasciamo impressionare, già qualche mese prima della Grande recessione nel 2007, un dato simile fu rivisto alcuni mesi dopo quasi a zero!
Quello che a noi interessa è che …
I salari orari – attentamente monitorati perché indicano l’assenza o meno di pressioni inflative – sono saliti dello 0,15% (o di 0,04 dollari) su base mensile a 26,75 dollari, meno del +0,2% atteso.; su base annuale sono saliti del 2,6%, sopra il range tra 1,9 e 2,2% segnato dal 2012 in poi e oltre la media del 2% degli ultimi sei anni.
A gennaio i salari erano saliti del 2,9%, il balzo maggiore dal 2009, cosa che aveva fatto temere un’accelerazione dell’inflazione e dunque una Federal Reserve meno accomodante.America 24
Di conseguenza, abbiamo ancora una volta ragione sui salari, nessuna pressione inflattiva, poco o nulla, al punto tale che…
Fed: Evans, possiamo permetterci pazienza sui tassi, aspettare prima di alzarli
Secondo Charles Evans, presidente della Federal Reserve di Chicago, la banca centrale americana si può permettere di essere paziente nell’alzare i tassi. Per colui che non è membro votante del braccio di politica monetaria della banca centrale Usa, il Federal Open Market Committee, sarebbe meglio aspettare prima di aumentare il costo del denaro. La prossima riunione della Fed è in calendario il 20 e 21 marzo e il mercato si aspetta un aumento dei tassi di 25 punti base all’1,5-1,75%.
Quella sarà la prima riunione dell’Fomc con a capo il neo governatore Jerome Powell, che per la prima volta affronterà la stampa successivamente al meeting in cui verranno diffuse anche le nuove stime economiche e quelle relative al numero di strette attese nel 2018. Stando all’ultima mediana delle stime, quella diffusa a dicembre, la Fed conta di alzare i tassi tre volte nel 2018 ma il mese scorso sono aumentate le probabilità di quattro strette per via del balzo dei salari orari di gennaio ai massimi del 2009. A febbraio i salari orari sono saliti con meno slancio, motivo per cui gli investitori sembrano rincuorati. America 24
Strano davvero che il famigerato GDP NOW non abbia reagito alla meraviglia del dato di venerdì, anzi si è depresso ulteriormente…
- Lavoro part-time involontario: +171.000 – Indagine sulle famiglie
- Lavoro part-time volontario: +194.000 – Indagine sulle famiglie.
Davvero un rapporto sano quest’ultimo di venerdì, lavoro a part-time ovunque, gli ultimi dati sulle retribuzioni medie della classe media risalgono al mese di maggio del 2016. e sino ad oggi hanno mostrato una diminuzione dei salari medi in sette degli ultimi 11 anni, aspettiamo con calma le prossime revisioni.
Nel frattempo Trump minaccia di nuovo la Germania, ops…L’Europa!
Trump minaccia di nuovo l’Ue: “Abbassate i dazi o tasseremo le vostre auto”
Dopo il nulla di fatto del vertice di Bruxelles il nuovo attacco del tycoon getta l’ombra di una guerra commerciale. Continuano a battere banco i
dazi che il presidente Donald Trump ha deciso di imporre sulle importazioni di acciaio e alluminio, tassati rispettivamente al 25% e al 10%, su tutti i paesi del mondo ad eccezione di Canada e Messico. Le nuove misure, che diventeranno effettive dal prossimo 23 marzo, avranno un impatto soprattutto sui 28 paesi dell’Unione Europea a cui Trump ha mandato un altro chiaro messaggio.
America 24
Un tweet che preoccupa l’Europa e che arriva a poco più di ventiquattro ore dal vertice a tre di Bruxelles, conclusosi con un nulla di fatto, tra la commissaria al Commercio dell’Unione Europea, Cecilia Malmström, il rappresentante per il Commercio estero degli Stati Uniti, Robert Lighthizer, e il ministro per il Commercio del Giappone, Hiroshige Seko.America 24
Al termine di quei colloqui la Malmström ha fatto il punto della situazione su Twitter specificando che “non è stata fatta chiarezza sulle procedure americane per l’esenzione dei dazi” aggiungendo che i “colloqui continueranno”. Non solo, perché in maniera diretta la commissaria al Commercio dell’Ue ha aggiunto che “essendo uno stretto partner sulla sicurezza ed il commercio degli Usa, l’Unione europea deve essere esclusa dalle misure annunciate”.America 24
Il tycoon non si è limitato a puntare il dito contro l’Europa. Qualche ora prima infatti, al termine di un colloquio con il Primo Ministro giapponese Shinzo Abe nel quale ha discusso sempre di questioni commerciali, ha voluto fare il punto della situazione sempre su Twitter sollecitando Tokyo ad un’ulteriore apertura verso Washington: “Attualmente abbiamo un disavanzo commerciale imponente da 100 miliardi di dollari. Non è giusto né sostenibile. Troveremo una soluzione!”.
Gli Usa chiedono alla Cina di ridurre il deficit di 100 miliardi di dollari
L’amministrazione Trump vuole abbattere il deficit commerciale tra Stati Uniti e Cina di 100 miliardi di dollari e per farlo ha chiesto a Pechino di importare più automobili, aerei e servizi finanziari. A riportare la notizia è il Financial Times che cita fonti vicine alle due amministrazioni. Secondo loro un piano del genere potrebbe consentire ai prodotti fabbricati dalle aziende americane su territorio cinese di evitare i nuovi dazi imposti dagli Usa sull’import che saranno effettivi dal 23 marzo prossimo. America 24
Per il segretario americano al Tesoro, Steven Mnuchin, il presidente americano Donald Trump “non è un protezionista”. L’obiettivo del leader Usa è piuttosto quello di ottenere un commercio “equo”.
L’unico commercio equo che l’amministrazione Trump oggi vuole è “America First” il resto è relativo, ma la storia, la nemesi deve fare il suo corso. State sintonizzati, questa settimana si preannuncia davvero interessante.
Nel frattempo in Italia si avvicina sempre più l’ora della verità per la formazione del nuovo Governo con l’appuntamento dei presidenti delle Camere, non c’è alternativa a quello che tutti temono e fanno finta di non vedere nonostante i proclami di parte.